L’inconveniente di essere Cioran

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Cioran lo porto sempre con me. In ogni suo libro trovo sempre la giusta amarezza per attraversare i giorni.

Tra tutti i suoi libri, quello che più mi è caro è «L’inconveniente di essere nati».

Qui la libertà del suo pensare per paradossi trova la sintesi perfetta nella deflagrazione della parola.

Emil che dissacra l’esistenza senza avere alcun timore di essere scomodo e diretto.

Davanti a chi formula ricette magiche per un’ipotetica salvezza, da guastatore scomodo squarta ogni pensiero fino a mostrarne il suo scandalo dissacrante.

Tra i libri che ho amato e amo, «L’inconveniente di essere nati» occupa il primo posto.

Nelle pagine di Emil trovo sempre l’antidoto al veleno dei giorni. In questo suo libro, in modo particolare, ho sempre trovato una lucida parola di sconforto per tirare avanti in questo tempo amorale privo di presente e futuro.

«La mia visione dell’avvenire è così precisa che, se avessi dei figli, li strangolerei all’istante».

Non smetterò mai di amare e di leggere Cioran, porterò sempre con me il suo «L’inconveniente di essere nati» perché ogni parola mi ricorda con la giusta dosa di terrore che ognuno espia il suo primo istante.

Ed è questa cruda consapevolezza che ogni giorno mi permette di aprire gli occhi e andare avanti con tutti i miei dubbi, i miei scetticismi e le mie immanenti perplessità, tatuandomi sulla pelle le parole più significative che Emil ha scritto in questo libro: « Ha convinzioni solo chi non ha approfondito niente».

Apro e chiudo le pagine de «L’inconveniente di essere nati» e ringrazio Emil Cioran per avermi insegnato  che nessuno ha la verità in tasca. L’unica cosa che ci resta da fare è accettare la vita e la morte rifiutando la nascita. Questo è il modo migliore di attraversare l’esistenza.

Nicola Vacca

 

 

Un pensiero su “L’inconveniente di essere Cioran

  1. è un libro che può insegnare molto a chi non si accontenta di guardare in superficie, sono d’accordo.
    la sfacciataggine equivale al coraggio, talvolta ….
    viva Cioran!

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