Nascoste ma non scomparse

Come in altri suoi precedenti lavori, per esempio Vite colme di versi, Nicola Vacca affida al saggio breve il suo percorso (e il nostro di lettori) nella voce lirica di alcune poetesse. E lo fa con questo Muse nascoste. La rivolta poetica delle donne. Libro con cui Nicola Vacca compie un lavoro culturale di estremo interesse. Non una restituzione meramente di genere ma, semmai, la sottolineatura della specificità delle voci poetiche delle donne di cui qui ci parla.

Le poetesse da lui scelte, pur nelle differenze di cui sono testimoni, hanno in comune uno sguardo che non si gira dall’altra parte davanti alla complessità della vita. E del dolore che ne consegue. E non si creda che questo dolore sia rintracciabile solo nel dato biografico di alcune delle poetesse qui ritratte, schiantate da esso al punto di togliersi la vita. Leggendo questi brevi saggi si avverte che il dolore di cui si parla è anche altro. Ed è qualcosa di intrinseco alla parola poetica stessa di queste donne. Di qui, forse, anche la scelta del titolo che contiene due parole a mio avviso fondamentali: nascoste e rivolta. La dove la prima evoca non una sparizione ma, appunto, un nascondimento. Che è l’altra faccia di una presenza che, pur non vedendosi continua a mandare segnali. A chi, ovviamente, abbia udito e sguardo non privi di memoria. E qui possiamo dire che Vacca illumina questi nascondigli “ridando” un nome a queste voci. Alcune note, altre davvero quasi dimenticate. Non da chi, però, appunto con la nominazione ridona loro un posto tra le pagine.

Poi rivolta. Che non è quella di chi si oppone ma, semmai, quella di chi si sottrae. E cosa c’è di più destabilizzante di un gesto e, in questo caso, di una voce poetica che si sottrae alla consolazione. Quella propria e quella altrui.

Tutte queste poetesse non hanno scritto perché la poesia salvi la vita o possa lenire disagio e disincanto. Se così fosse Vacca avrebbe potuto usare invece del sostantivo donne, al plurale, quello di donna, al singolare, cadendo così nel tranello dell’archetipo. In questo libro, invece, è l’originario delle voci poetiche che nulla ha a che fare con l’originalità. Tanto che, leggendo, sembra quasi di sentire queste poetesse parlarsi l’una con l’altra. In uno spartito di eredità. Perché questa è la vera rivolta.

Geraldine Meyer

(Nicola Vacca, Muse nascoste, Galaad edizioni, pagine 115, € 12,00)

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