Il delirio, la follia, il pensiero e la letteratura

Sonia Caporossi avverte il lettore che Opus Metamorphicum è un libro folle è, proprio per ciò, consapevolmente spiazzante. Un libro in cui ha cercato di offrire la sua personale atrocity exibition ultracontemporanea tramite il nesso che allaccia fortemente poesia e filosofia.

Opus Metamorphicum non è solo un libro folle, ma è prima di tutto un libro geniale.

La sua autrice nel dare voce a personaggi illustri della storia, della letteratura e del pensiero sovverte con un’analisi personale del linguaggio le epoche per mettere in evidenza le storture della contemporaneità.

Sonia Caporossi con una lingua estrema, inventa una scrittura ironica e sarcastica per mettere sul campo tutto lo scibile dell’umanità e farne materia di acuta riflessione personale.

Dio, Cristo, Marx, Nietzsche, Rimbaud, Wittgenstein, De Sade, Fibonacci, Hegel, Il Joker, Maddalena, questi sono alcuni dei personaggi a cui Caporossi dà voce.

Monologhi deliranti in cui il momento narrativo e la riflessione filosofica creano insieme una tensione suggestiva da cui è difficile non lasciarsi coinvolgere.

Il libro si legge con un rompicapo e la scrittura di Sonia Caporossi costringe il lettore a fare i conti con le parole e con il pensiero.

Poe che cammina sotto i portali di una cattedrale gotica e che in un delirio combatte i suoi demoni fino a consumare l’essere in una paura che diventa follia.

Joker, il male assoluto, l’apocalisse, la negazione, l’immane potenza del vuoto, l’allucinazione espressionistica del nulla da vedere, nel suo monologo interpreta la presenza del male nel mondo che con il suo Caos avvolge e avvolgerà per sempre Gotham City e tutta la Terra.

Arthur Rimbaud che definisce la poesia questo pienissimo senso di vuoto, nel rispetto del forse e del ma e dice che un poeta è sempre un eresiarca, un luterano, un blastimmatore inverecondo e indefesso che vuole perdere, insieme alla faccia, il proprio nome per poi ritrovarlo cambiato e irriconoscibile, sulle intestazioni dei libri e delle antologie, tanto uguale a quello di battesimo quasi da non riconoscersi più.

Opus Metamorphicum è un lucido delirio e la sua autrice si gioca la sua partita con le parole con una scrittura anticonvenzionale che demolisce prima di tutto i luoghi comuni del pensiero.

Sonia Caporossi è estrema nel coniugare in queste pagine la poesia e la filosofia, le sue due passioni che invitano noi lettori a ragionare con la nostra testa andando al di là del bene e del male di qualsiasi teoria istituzionalizzata.

Opus Metamorphicum è uno straordinario libro apocrifo, meravigliosamente lucido nel suo delirio. Un invito esplicito, fuori da ogni canone, a essere impietosi e veritativamente folli.

Nicola Vacca

(Sonia Caporossi, Opus Metamorphicum, A&B Editrice, pagine 159. € 16,00)

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