Viaggio nella poesia d’amore di Ulisse

Fabrizio Raccis ne Gli occhi di Penelope pensa come Ulisse. È proprio lui il protagonista di queste pagine in versi.

Rivisitando l’Odissea, il poeta e lo scrittore sardo si immagina Ulisse che tiene un diario personale in cui racconta il viaggio con la sua andata e il suo ritorno.

Un viaggio in cui lui ha solo nella mente la sua adorata Penelope.

A lei e a loro grande amore Ulisse dedica accesi e intense poesie d’amore che sono la parte più passionale di questo rendiconto esistenziale.

«Sei così piccola / sei fatta per essere / stretta fra le mie mani, / stretta con dolcezza / soltanto per protezione / stretta per amore»; «… e ti amo in silenzio, dove tutto tace / tra i libri e le scartoffie / proprio dove si nascondono / i miei maledetti diavoli»; «Quando ami con sincerità / questo sentimento / diviene eterno, gratificante; / l’amore non puoi sconfiggerlo / con nessun tipo di arma / con nessun tipo di morso».

Ulisse nella sua viandanza affronta il mondo e i suoi pericoli, lo tiene vivo questo diario che ogni giorno aggiorna con nuove parole d’amore per la sua adorata Penelope.

Michele Licheri scrive nella prefazione che Gli occhi di Penelope è una voragine di pagine sfogliate dal vento che reinterpretano la storia dell’antico e del nuovo Ulisse.

«Un inno rapsodico intriso di passione e ragione, vissuto al limite del precipizio nel viaggio oltre la notte; non disdegnando gli approdi che variegate umanità possono offrire; poiché egli è porta – artigiano di un nuovo fare, forse gilanico – al di là del bene e del male».

Gli occhi di Penelope è un canzoniere d’amore, poesia pura e onesta.

Il poeta Fabrizio Raccis dà la parola a Ulisse che ci porta attraverso il suo viaggio nella luce e nelle tenebre del mondo. Ulisse che pensa con fatica al ritorno mentre si perde negli infiniti naufragi del suo viaggio («naufragio di tristezza / naufragio di sentimento, / naufragio di nostalgia, / naufragio di ricordi».

Ulisse tra un naufragio e l’altro rischia di affogare nell’abisso dei sentimenti.

Lo salvano gli occhi di Lei e scrivendo nel suo diario poesie pensa «a quanto fa bene l’amore».

In questo libro tutto accade per amore. Nella poesia di Raccis la parola è intensa e ascolta le vibrazione del cuore e incontra il Mito, che ancora una volta ha sempre qualcosa di eterno da dire in questa caducità umana che si fa sempre più asfissiante.

Non ci resta altro da fare che pensare anche noi come Ulisse e con lui perdersi con amore negli occhi di Penelope.

Nicola Vacca

(Fabrizio Raccis, Gli occhi di Penelope,  Catartica edizioni, pagine 135, € 14,50)

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