Cronache di un viaggio

In questo libro sono raccolti piccoli episodi, o semplici particolari, che possono servire per fare un ritratto di una città, di un ramarro, una casa abbandonata, una piazza, o per parlare delle colonie e delle guerre coloniali, mai molto evidenti, siamo pur sempre in un periodo precedente la rivoluzione dei garofani.

Ma anche episodi relativi a personaggi storici, come ad esempio la morte di Giordano Bruno, sorprendenti se si pensa che sono stati scritti in tempi di dittatura.

Emergono qua e là inattesi, come dallo sfondo di un quadro senza profondità, né prospettiva. Tutto emerge poco a poco, a misura che si entra dentro, che si entra in sintonia con le fibre della tela, riuscendo a decifrare alfabeti prima sconosciuti.

I corpi descritti si intersecano tra loro, nello spazio e con lo spazio: la memoria non può essere cancellata.

Le parole si materializzano, si trasformano in oggetti mai notati, la visione diventa più chiara man mano che ci si inoltra tra le cronache, e una volta arrivati alla fine del libro sembra di essere venuti a conoscenza di un’altra parte di mondo, mai immaginata prima.

È questo Saramago, e lo si ritrova già in queste cronache scritte tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, racconti, abbozzi, flash, appunti, ancor prima di affrontare le stesse tematiche ma in lavori di più ampio respiro come nei romanzi che hanno caratterizzato la sua produzione letteraria degli ultimi anni.

A chi, come me, ha conosciuto prima il Saramago dei grandi romanzi, fa una certa impressione leggere o rileggere queste pagine.

Dopo aver imparato ad amare e ad apprezzare lo stile di narrazione tipico del Nobel portoghese, leggere queste cronache è come fare un viaggio (perfetto?) indietro nel tempo e nello spazio.

Del resto, come lo stesso Saramago ha affermato: “Tutto quel che si trova nei miei romanzi si può trovare anche nelle cronache”.

Il perfetto viaggio, curato da Giulia Lanciani e pubblicato dalla Bompiani nel 1994, è la versione italiana che contiene solo una selezione delle tante cronache che Saramago ha pubblicato su alcuni quotidiani portoghesi tra il 1968 e il 1972, riuniti dallo stesso autore nel volume A bagagem do viajante.

Antonio Danise

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