
Romanzo particolare, L’ insostenibile leggerezza dell’essere di Milan Kundera pubblicato nell’85 in tutta Europa e solo nel 2006 nella Repubblica Ceca della patria dell’autore per sua espressa volontà.
Una narrazione che ruota attorno al troppo breve sogno della Primavera di Praga del 1968.
La trama relativa alla vita di ciascun personaggio serve solo da esempio per spiegare le idee di Kundera riguardanti i temi fondanti dell’esistenza, unitamente alla ricerca della felicità anche nelle situazioni più difficili. Ricerca che avviene attraverso i personaggi che compongono il romanzo: Tereza, che si sente destinata alla sofferenza, obbligata nelle sue scelte da quelle compiute da sua madre prima di lei, quasi che la sua vita fosse una protesi della materna; Tomas, che si lascia coinvolgere da eventi destinati a fargli perdere progressivamente ogni certezza, portandolo tuttavia verso un finale dove troverà la vera serenità dell’anima. Tomas e Tereza sono marito e moglie, con l’inframmezzo di Sabina come amante di Tomas.
Se lui riesce col tempo a liberarsi di tutto ciò che appesantisce la sua vita, sua moglie, a poco a poco, resta schiacciata dalla pesantezza dell’essere.
Franz è invece un idealista: gli eventi della storia lo coinvolgono, ma lui cerca di cambiarli, partecipando attivamente alla Storia con la sua storia. Sabina è invece una donna libera, completamente artefice del proprio destino, talmente forte e sicura da non riuscire mai a decifrare sé stessa.
Ma forse, il personaggio centrale è quello di Karenin: il cagnolino di Tomas e Tereza, per il quale, svegliarsi ogni mattina è come rinascere ogni giorno, annullando così la pesantezza dell’essere della sua padrona, e ricominciando una vita nuova ogni giorno. Karenin è insomma l’emblema stesso della «leggerezza dell’essere».
Pino Casamassima