Questo non è un manuale, si potrebbe dire con Magritte e Foucault. Anche se ne ha la struttura storica, anche se presenta i filosofi secondo lo schema della successione cronologica, non è un manuale.
Non è un manuale, anche se ogni filosofo viene contestualizzato efficacemente nel suo tempo, e letto attraverso analogie e differenze con chi lo precede.
Non è manuale perché Giuseppe Cappello (docente, poeta e saggista) fa scelte teoretiche ed ermeneutiche che non sono pedantemente didattiche e usa, laddove necessario, un registro linguistico narrativo più che didascalico: sceglie di chi parlare e come; a chi dedicare più pagine e a chi poche righe; chi ricordare solo con una citazione o con un semplice riferimento; chi eleggere a protagonista di una svolta, di una rottura, chi a testimone, chi a esecutore; chi valorizzare con testi (anche piuttosto lunghi e sempre integrati nel flusso del racconto) e chi riassumere in una sintesi, mai sbrigativa ma sempre ragionata.
Non è un manuale soprattutto perché l’autore non fa mistero di quali siano le sue chiavi di lettura, cioè i concetti a partire dai quali intende seguire e monitorare lo sviluppo del pensiero nel tempo e nello spazio. E ce lo rivela, non nell’Introduzione (Che cos’è la filosofia), dove opportunamente viene messa a fuoco l’epistemologia della disciplina il suo statuto logico e dialogico, le sue procedure riflessive, le sue finalità gnoseologiche, etiche, educative, ma nei Ringraziamenti (Paideia di un confilosofare) dove, facendo suo il punto di vista dello storico Max Pohlenz, ricorda che “logos e physis sono i presupposti fondamentali di ogni scienza”. E dunque anche della filosofia, cioè di quella scienza del tutto particolare che non ci mette “in possesso della sapienza” ma “vive nell’orizzonte vitale di questo amore per la sapienza”.
Logos e physis, dunque, dalle origini, ancora immerse nelle nebbie della religiosità e dei miti, sino ai giorni nostri, dall’età dei sapienti, ancora affascinati dal senso del tutto, a quella degli specialisti, da Talete a Popper, dalla filosofia come arte e stile di vita alla filosofia come scienza, come metodo, come tecnica, come professione: un viaggio appassionante nel variegato mondo dei filosofi, dove la parola “mondo” non sta a indicare la materia meccanica, priva di vita, ma appunto quella physis che in vario modo si riflette nel logos e che è, essa stessa, attraversata come una corrente dal logos.
Stefano Cazzato
(Giuseppe Cappello, Il mondo dei filosofi. Visioni e testi della ricerca filosofica dalle origini all’età contemporanea, Armando, 2021, pp.463, euro 32.00)